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        Empatia. Un nuovo rapporto medico-paziente, amichevole e con scambio di 
        informazioni reciproco. Tema caro al professor Umberto Veronesi che anche 
        per questo ha accettato di legare il suo nome all’ultima sfida editoriale 
        della Rcs Periodici: «Ok. La salute prima di tutto», il nuovo 
        mensile di medicina da domani in edicola. E quando si parla di sfide entra 
        in scena Paolo Pietroni, giornalista e scrittore, ideatore di una lunga 
        sequela di successi editoriali: Salve, Corriere Medico, Amica, Max, Sette 
        (oggi Corriere Magazine) e Specchio. E’ lui il direttore responsabile 
        di Ok , una sua idea, mentre Veronesi ne è il garante scientifico. 
        E sbaglia chi pensa all’ennesimo giornale che etichettandosi di 
        medicina si occupa in realtà di fitness e benessere. Perché 
        la medicina hard, le malattie, si ha paura a trattarle nonostante la grande 
        richiesta da parte dei lettori. Come dicono le indagini di mercato.  
        Pietroni invece di malattia vuole parlare.Con quale formula? «In 
        modo rilassato, amichevole - risponde -, scientificamente impeccabile 
        ma con toni leggeri. E soprattutto sempre in prima persona». Che 
        cosa significa? «E’ il primo giornale in Italia, e forse in 
        Europa, scritto in prima persona singolare, perché tutti gli articoli, 
        che nascono da domande di interesse generale pervenute dai lettori per 
        posta o per email (oksalute@rcs.it), saranno firmati da medici, con testi 
        raccolti dai giornalisti». Sempre in prima persona alcuni «malati» 
        noti raccontano la loro esperienza. «Di cambiamento - spiega Pietroni 
        - da uno stato all’altro con i consigli del medico, amico». 
         
        Vanessa Incontrada è tra le prime a raccontarsi, a fare il gesto 
        dell’ok in copertina. Gesto simbolo che richiama la testata. E linguaggio 
        e immagini nuovi per i medici protagonisti: testi scientificamente rigorosi 
        ma comprensibili, attenzione al dialogo perché dai pazienti si 
        deve sempre imparare, niente camice per far sentire a proprio agio l’interlocutore. 
        Il lettore. Una partita a carte con il proprio cardiologo, in salotto. 
        Due passi di danza insieme all’ortopedico. Un giro in moto con l’oculista. 
        In più, utilizzando appieno la multimedialità, il dialogo 
        avverrà anche via Internet: Ok è in rete. L’obiettivo 
        è però vendere il massimo di copie in edicola: 350 mila 
        la prima uscita. Duecento pagine, di cui 60 pubblicitarie. Prezzo di lancio 
        1 euro, per due mesi, poi 1.90. E, altra sfida: 10 centesimi andranno 
        alla scienza, alla Fondazione Umberto Veronesi per finanziare il progresso 
        della scienza.  
        In mancanza di un 8 per mille finalizzato, potrebbe essere un nuovo modo 
        per aiutare la ricerca italiana. Veronesi ringrazia in anticipo i lettori 
        e garantisce il suo impegno: «Mi è stato chiesto di collaborare 
        alla direzione scientifica di Ok e ho accettato perché in campo 
        medico l’informazione non può essere approssimativa e superficiale. 
        Questo rigore, tuttavia, non impedisce che se ne possa scrivere in forma 
        vivace, come appunto fa questo giornale, ricco di immagini, di colore, 
        di inventiva». Soddisfatta Laura Comini, direttore generale di Rcs 
        Periodici: «Ok intercetta una richiesta precisa della società 
        che sempre di più si identifica negli interessi dei lettori: la 
        salute, lo stile di vita, il benessere mentale e fisico». E fa capire 
        che questa è solo la prima iniziativa di un piano di rilancio ricco 
        di sfide.  
        Mario Pappagallo 
      18 maggio 2005 
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