Mario Luzi, e' nato nel 1914, è stato considerato 
              l'ultimo grande protagonista della stagione dell'Ermetismo. Al 1935 
              risale la sua prima raccolta, «La barca», cui è 
              seguito «Avvento notturno» (1940), testo chiave dell'Ermetismo 
              fiorentino. Successivamente pubblica: «Un brindisi» 
              (1946), «Quaderno gotico» (1947), «Primizie del 
              deserto» (1952), «Onore del vero» (1957), confluiti 
              con altri versi sparsi in «Il giusto della vita» (1960), 
              «Nel magma» (1963), «Dal fondo delle campagne» 
              (1965), «Su fondamenti invisibili» (1971), «Al 
              fuoco della controversia» (1978, premio Viareggio), «Per 
              il battesimo dei nostri frammenti» (1985), «Frasi e 
              incisi di un canto salutare» (1990), «Viaggio terrestre 
              e celeste di Simone Martini» (1994), cui vanno aggiunti i 
              poemetti drammatici inclusi in «Teatro» (1993) e i testi 
              teatrali «Pontormo» (1995), «Io, Paola, la commediante» 
              (1992) e «Ceneri e ardori» (1997).  
            Tema 
              dominante della poesia di Mario Luzi è l'angosciosa contrapposizione 
              tempo-eternità, individuo-cosmo. Il discorso che ne nasce 
              (affidato a un pregnante linguaggio analogico) muove da una sorta 
              di limbo lirico verso una realtà carica di presenze, di 'altri': 
              questo colloquio col mondo degli uomini e della storia si piega 
              a volte a dialogo familiare, altre volte diventa presa di coscienza 
              del lacerarsi di una civiltà.   
            La sintassi, 
              inizialmente costretta entro moduli chiusi, si accosta via via al 
              parlato fino a raggiungere, da "Onore del vero" in poi, 
              un singolare equilibrio di recitativo e canto. Mario Luzi ha tradotto 
              da Shakespeare, Coleridge, Racine. Della produzione saggistica vanno 
              ricordati "L'inferno e il limbo" (1949), "Studio 
              su Mallarme" (1952), "Tutto in questione" (1965), 
              "Vicissitudine e forma" (1974), "Spazio stelle voce" 
              (1992), "Naturalezza del poeta" (1995).  
            Mario 
              Luzi ha tradotto da Shakespeare, Coleridge, Racine. Della produzione 
              saggistica vanno ricordati «L'inferno e il limbo» (1949), 
              «Studio su Mallarme» (1952), «Tutto in questione» 
              (1965), «Vicissitudine e forma» (1974), «Spazio 
              stelle voce» (1992), «Naturalezza del poeta» (1995).  |