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              Il presidente 
              di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, nel 
              suo discorso all'assemblea annuale degli industriali si era detto 
              preoccupato per la situazione economica in Italia, sottolineando: 
              "Il paese arretra in modo preoccupante, servono scelte urgenti, 
              probabilmente impopolari" Il presidente di Confindustria aveva 
              ricordato che da diversi mesi aveva lanciato l'allarme sullo stato 
              di salute dell'economia italiana, ma molti hanno voluto negare l'evidenza 
              e oggi siamo in recessione".  
            Montezemolo, 
              al termine del suo intervento all'assemblea dell'Associazione industriale 
              bresciana, e' ritornato sul suo discorso all'assemblea annuale degli 
              industriali, precisando: "Stiamo vivendo un momento di grande 
              tensione politica, sintomo della crescita della partitizzazione. 
              Qualcuno ha voluto interpretare la nostra analisi all'assemblea 
              generale di Confindustria come una critica al governo. Non è 
              così. Non vuole esserlo e no lo è"- "abbiamo 
              solo voluto analizzare dei nodi che sono venuti al pettine e che 
              hanno origini lontane nel tempo. La politica - ha proseguito il 
              presidente di Confindustria - deve smetterla di litigare sul presente 
              e guardare al futuro. E il futuro non e' ne' di destra né 
              di sinistra. Riguarda tutti i cittadini, le famiglie, le imprese". 
              "Sono convinto che un governo di fine legislatura possa fare 
              qualcosa di importante per il Paese", ha detto ancora Montezemolo, 
              spiegando che "il consenso segue le scelte coraggiose e non 
              le precede" e che "non si può accontentare tutti. 
              Alla politica - ha aggiunto Montezemolo - chiediamo di decidere 
              subito senza tentennamenti, perche' e' arrivato il momento delle 
              scelte" e "l'Italia non può più aspettare". 
               
            30 maggio 
              2005 
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