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              referendum trionfa il no.Gli italiani hanno così respinto 
              con oltre il 61% la lagge di modifica della Costituzione. "Il 
              quorum non serviva, eppure c'è stato"ha commentato soddisfatto 
              il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, nella 
              sala stampa del Viminale per dare i dati ufficiali del referendum 
              popolare. Vincono i No, con il 61,6% , contro il 38,4% dei Sì, 
              con una affluenza complessiva del 53,6% 
             Al Nord la percentuale 
              più alta dei votanti, il 60,4%. Nell'Italia centrale è 
              andato alle urne il 57% degli elettori, al Meridione il 42,6% ,e 
              il 44,3% nelle isole. Le regioni in cui si registra l'affluenza 
              più alta, sono l'Emilia Romagna con il 64,3%, seguìta 
              dal Veneto, con il 62,2%.  
            I No sono il 52,6% nell'Italia 
              settentrionale (contro il 47,4% dei Sì), percentuale che 
              al Centro sale al 67,7% (32,3% i Sì) e al Meridione al 74,7% 
              (25,3% i Sì). Nell'Italia insulare i No sono il 70,6%, i 
              Sì il 29,4%.  
             I risultati dell'estero 
              rispecchiano i dati del territorio nazionale. I No si attestano 
              al 61,7% mentre ai Si è andato il 38,3% .  
             Il presidente della 
              Repubblica, Giorgio Napolitano, ha così 
              commentato la sua doppia soddisfazione: "Davvero una bella 
              giornata". Napolitano: "Una bella giornata". "Tutto 
              bene oggi - ha detto il Capo dello Stato ad alcuni suoi collaboratori 
              - dall'alta partecipazione al referendum al risultato della Nazionale 
              ai mondiali di calcio".  
             Il leader dell'Unione, 
              Romano Prodi ha così commentato l'esito del Referendum: 
              «Come maggioranza di governo è ora nostro dovere aprire 
              il dialogo con tutte le forze politiche per discutere insieme gli 
              aggiornamenti da apportare alla Costituzione». - «Ho 
              chiesto al ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti 
              di avviare immediatamente i contatti con le forze politiche per 
              impostare il dialogo sulla riforma della Costituzione e della legge 
              elettorale».- «Non ho mai pensato che questo referendum 
              fosse un test sul nostro governo, come invece hanno tentato di far 
              credere i leader dell'opposizione - aggiunge Prodi -. Tuttavia vorrei 
              che chi ha tentato di dare questa valenza al referendum, riflettesse 
              sulla maturità del paese che ha espresso un giudizio inappellabile 
              su una legge che da sempre avevamo denunciato come sbagliata e pericolosa 
              per la stabilità delle istituzioni repubblicane».  
            Il vicepremier 
              Massimo D'Alema ha detto «Tolto di mezzo questo testo 
              discutibile e pericoloso è ora di aprire un confronto serio 
              sul futuro del sistema politico e istituzionale del Paese». 
              D'Alema ha quindi sottolineato: «E' finito 
              il tentativo di Berlusconi di utilizzare le amministrative e poi 
              il referendum come modo strumentale per dare una spallata all'equilibrio 
              del governo».  
              Oliviero Diliberto, dei Comunisti italiani, sottolinea 
              invece la « secca sconfitta di Berlusconi che 
              anche in questo caso si è impegnato in prima persona nella 
              campagna referendaria con i suoi consueti toni volgari». Per 
              Bobo Craxi, del partito dei Socialisti, «è 
              finita l'era della Lega Nord: quello di oggi rappresenta un grande 
              e robusto successo delle forze politiche che si richiamano ai principi 
              costituzionali di questo Paese. In linea di principio, è 
              giusto rinnovare, ma nella concordia e con il pieno consenso di 
              tutto il popolo italiano». 
              Per l'ex presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, 
              che è stato presidente del comitato per il no, è stata 
              una grande vittoria, ma ora bisogna dire «basta agli odii 
              e alle polemiche». «una vittoria di tutto il popolo 
              che ha così inteso, con una straordinaria partecipazione, 
              «difendere i valori della Carta Costituzionale in vigore nata 
              con il sangue e con la lotta». - «Diamoci uno sguardo 
              l'uno verso l'altro. Il popolo italiano ci invita tutti a metterci 
              intorno ad un tavolo per cambiare con parsimonia e utilizzando l'articolo 
              138 della Costituzione quello che c'è da cambiare». 
                
            26 giugno 
              2006 
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